Venturino Venturi

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Venturino Venturi (1918 - 2002) è stato uno scultore italiano del XX secolo. Giovanissimo, è costretto a seguire i genitori, emigranti, in giro per l'Europa: dal 1922 al 1929 è in Francia; dal 1929 al 1934 studia architettura e lavora come scalpellino in Lussemburgo; nel 1936 è a Monaco di Baviera, poi lascia la famiglia e decide di stabilirsi a Firenze, dove si iscrive all'Accademia di Belle Arti. Durante la guerra resta ferito e trascorre quattro anni in un ospedale militare, per poi finalmente tornare alla propria attività artistica. Scultore di salda natura e grande energia, una severa e arcaica toscanità domina la sua opera, soprattutto nei ritratti. Tiene la sua prima personale nell'aprile del 1945, presso la Galleria La Porta di Firenze. Dal 1947 l'artista risicde a Milano, dove frequenta gli uomini di cultura del momento; si aggiudica il Premio di Scultura Garibaldi, poi trascorre un lungo periodo in Lussemburgo, dove si reca per eseguire un grande mosaico con una Crocifissione per la Chiesa di Schifflange. Dal 1952 insegna all' Istituto Statale d'Arte di Pietrasanta e in seguito vince il Concorso Internazionale per il Monumento a Pinocchio a Collodi, al quale lavora ininterrottamente dal 1954 al 1956. Dopo aver affrontato e superato alcuni problemi di salute, l'artista torna ad esporre nel 1960 le proprie opere alla Strozzina di Firenze e l'anno seguente all'Università di Pisa gli ordina una mostra di monotipi, presentata da Carlo Ragghianti. Nel 1963 è di nuovo in Lussemburgo per realizzare il Monumento per i Martiri del Nazismo, ora collocato a Firenze in Piazza Torquato Tasso. Esegue poi l'opera in bronzo San Francesco e la Lupa (1973) e il Monumento alla Resistenza per il Comune di Loro Ciuffenna (1979), nonché il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre per il Comune di Chitignano. Nel 1983 si tiene a San Giovanni Valdarno I'antologica "Venturino Venturini la ricerca dell'assoluto. Opere 1934-1982", mentre nel 1988 il Comune di Arezzo, con il patrocinio della Regione Toscana, gli organizza una grande mostra di disegni, monotipi, legni e schegge.

FONTE: Scultura italiana del primo novecento

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